IL MONTE BIANCO UN MONUMENTO DA RESTAURARE?

6 aprile 2020

Per Eugène Viollet-le-Duc, famoso architetto francese di metà 1800, non vi erano differenze tra le opere create dall'uomo e quelle create dalla natura.

il Monte Bianco disegnato da Viollet-le-Duc

Durante il suo soggiorno a Losanna, in occasione del restauro della Cattedrale, Viollet-le-Duc, l'architetto che si occupò dell'ultimo restauro di Notre Dame de Paris dal 1845 al1865, grande amante della montagna, iniziò a lavorare allo studio del Monte Bianco, dividendolo in un complesso di figure geometriche al fine di riuscire a estrapolarne la forma originale, il suo stato puro.
Visto sotto il profilo di maestosa architettura naturale, il massiccio alpino è esplorato e studiato dall' architetto francese fino ad arrivare a firmarne una nuova carta topografica nel 1874, cui seguirà due anni dopo una pubblicazione monografica.
Proprio a questo aspetto era dedicata la mostra originale e interessante inaugurata ad Aosta il 20 ottobre 1989 nelle sale del Centro Saint Benin, in cui erano esposti circa centottanta disegni, acquarelli e tempere, eseguiti da Eugène Viollet-le-Duc tra il 1868 e il 1879.
Nel suo libro “Le massif du Mont-Blanc” pubblicato nel 1876, il grande architetto, fa un esercizio di immaginazione simile a un romanzo di fantascienza, mettendo in luce un'attenzione nuova verso l'ecologia e verso quello che era lo stato della terra precedente all'epoca della rivoluzione industriale, per poterla ritrovare in una condizione integra.

Ai giorni nostri, è partendo da questa idea che il giovane regista François Xavier Rouyer ha deciso di mettere in scena il progetto di restauro del Monte Bianco di Viollet-le-Duc.

Il progetto, attualmente in corso di realizzazione, parte dall'idea visionaria di Viollet-le-Duc di ristrutturare il Monte Bianco, e incontra l'interesse di François Xavier Rouyer verso i cosiddetti progetti fantasma, i progetti pensati e mai realizzati.
Il volume "le Massif du Mont-Blanc" di Viollet-le-Duc è molto dettagliato e reale nello sviluppare e delineare l'idea dell'autore di riportare il Monte Bianco al suo stadio puro: i disegni illustrano in maniera molto moderna il progetto, riducendo quasi a una dimensione multimediale "pixata" la struttura del massiccio.
Lo spettacolo si sta sviluppando a partire da una ricerca che stanno portando avanti delle università francesi e svizzere sull'arte collegata all'ecologia e alla natura.
Rouyer intende unire la dimensione teatrale con quella dell'installazione artistica, anche attraverso una ricostruzione tridimensionale dei disegni di Viollet-le-Duc, che immerga lo spettatore nella versione pura del massiccio e lo porti ad analizzare il ruolo e le potenzialità dell'uomo rispetto alla natura.
La realizzazione dello spettacolo si svilupperà nell'arco di alcuni anni, verosimilmente tra il 2021 e il 2023.
I connessioni tra questa creazione artistica e il progetto della Conferenza Transfrontaliera del Monte Bianco di iscrivere il Monte Bianco nella Lista del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO come "paesaggio culturale" sono molteplici, dal potere simbolico del Monte Bianco nel mondo artistico, alla nozione di Monte Bianco come paesaggio che ha plasmato le attività umane nei territori che lo circondano. Per l'Espace Mont-Blanc, data la portata e le difficoltà del processo di iscrizione, si tratta attualmente di scommettere e dare tutto affinché questo progetto non diventi un "progetto fantasma".

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