Dossier Unesco

Progetto di candidatura del Monte Bianco a Patrimonio Mondiale dell’UNESCO

La Conférence Transfrontalière Mont-Blanc ha avviato il progetto di candidatura del Monte Bianco a Patrimonio Mondiale dell'Unesco, perseguendo l'obiettivo di garantire a questo spazio transfrontaliero un riconoscimento internazionale, all'altezza dei valori unici che rappresenta dal punto di vista naturale, paesaggistico e culturale.

I numerosi anni di cooperazione e di progetti realizzati dall'Espace Mont-Blanc hanno preparato i territori a rispondere alle esigenze di questa candidatura, permettendo anche di costruire le reti di esperienze e di conoscenze necessarie a sostenere il processo di iscrizione dal punto di vista tecnico e scientifico.

Il progetto di iscrizione del Monte Bianco al Patrimonio Mondiale dell'Unesco coinvolgerà in primo luogo le collettività locali e regionali, valorizzando i tre pilastri dello sviluppo sostenibile – ambiente, società e economia – nei loro orientamenti strategici.

Vice Presidenti Espace Mont-Blanc

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CTMB 29 mars 2021

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Unesco

Unesco

La Convenzione

La Convenzione sulla protezione del patrimonio mondiale culturale e naturale è stata adottata dall'UNESCO nel 1972. Essa impegna gli Stati che l'hanno ratificata a preservare il patrimonio culturale e naturale situato sul loro territorio istituendo dei sistemi e delle politiche di identificazione, protezione, conservazione e valorizzazione.

La Lista

La Lista del Patrimonio Mondiale individua i beni culturali e naturali che presentano un interesse eccezionale per l'eredità comune dell'umanità, caratterizzati da un valore universale eccezionale secondo i criteri stabiliti dalla Convenzione. La Lista viene aggiornata ogni anno dal 1978.

Il V.U.E.

Secondo l'UNESCO, il Valore Universale Eccezionale è contraddistinto da un'importanza naturale e/o culturale talmente eccezionale che trascende le frontiere e che è inestimabile per le generazioni attuali e future di tutta l'umanità.

Storia del dossier

Le grandi tappe di un percorso collettivo e coerente

L'iscrizione al Patrimonio Mondiale UNESCO consoliderebbe la coerenza del percorso di cooperazione trinazionale che i territori hanno costruito per preservare e garantire la trasmissione di un'eredità eccezionale.

  • 1991

    Istituzione della Conférence Transfrontalière Mont-Blanc

    L'obiettivo principale dell'Espace Mont-Blanc è così definito: “la valorizzazione degli elementi essenziali del patrimonio socio-culturale, la protezione dei paesaggi di una bellezza eccezionale, la conservazione dei biotopi importanti sotto il profilo animale e vegetale, la gestione integrata e coordinata del massiccio del Monte Bianco, la delimitazione del perimetro”.

  • 1998

    Visita della Commissione “gestione dei flussi turistici” dell’ICOMOS

    La Commissione effettua una visita sul campo nella Val Veny e nella Val Ferret nel comune di Courmayeur per conoscere l'esperienza di gestione del traffico. L'idea di una candidatura del Monte Bianco all'UNESCO è sostenuta dagli esperti dell'ICOMOS.

  • 2000

    Lista indicativa della Francia

    Iscrizione del Monte Bianco nella Lista indicativa della Francia del Patrimonio Mondiale UNESCO (sito misto naturale/culturale).

  • 2002

    Approvazione della Strategia sugli Ambienti sensibili

    La Strategia comune di salvaguardia degli ambienti sensibili e dei paesaggi dell'Espace Mont-Blanc definisce un perimetro e gli obiettivi di protezione e valorizzazione del Monte Bianco in base a zone-tipo: il Massiccio (zona N1, nucleo centrale) è caratterizzato da dei valori paesaggistici che richiedono una protezione di livello internazionale; i territori naturali o semi-naturali che circondano il Massiccio (zona N2 contenente in particolare delle aree protette) richiedono un dispositivo transfrontaliero di gestione.

  • Novembre 2004

    Raccomandazione dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura

    L'IUCN, riunita a Bangkok nel quadro del suo Congresso mondiale, prende posizione per la candidatura del Monte Bianco e chiede ai Governi francese, italiano e svizzero “di avviare e attuare risolutamente il processo per la presentazione coordinata da parte dei tre Stati di un dossier d'iscrizione del Massiccio del Monte Bianco al Patrimonio Mondiale dell'UNESCO”.

  • 2005

    Lettera del Comitato francese dell’IUCN ai tre Vicepresidenti dell’Espace Mont-Blanc

    Il Comitato francese dell'IUCN riconosce il lavoro svolto dalla Conférence Transfrontalière Mont-Blanc in favore della valorizzazione e della protezione del Massiccio e del suo ruolo motore per gestire il processo di candidatura.

  • 2006

    Approvazione dello Schema di Sviluppo sostenibile

    Documento strategico articolato in dieci assi tematici e un piano di azioni concrete, lo Schema di Sviluppo sostenibile dell'Espace Mont-Blanc indica gli elementi essenziali per realizzare la candidatura dei territori del Monte Bianco a Patrimonio Mondiale e/o a Riserva della Biosfera dell'UNESCO.

  • Marzo 2007

    Presa di posizione della regione Rhône-Alpes

    La Regione chiede che “il Massiccio del Monte Bianco, riconosciuto d'interesse internazionale sia per i paesaggi che per il suo patrimonio naturale e portatore di un progetto di sviluppo sostenibile, sia proposto dallo Stato, in accordo con gli enti locali, presso gli organi dell'UNESCO per la classificazione come sito del Patrimonio Mondiale dell'Umanità”.

  • Novembre 2007

    Presa di posizione della Comunità Montana Valdigne Mont-Blanc

    Il Consiglio dei Sindaci della Comunità Montana Valdigne Mont-Blanc firma un protocollo per la candidatura del Monte Bianco come sito naturale del Patrimonio Mondiale UNESCO, in accordo con le collettività locali e lo Stato.

  • 2008

    Lista indicativa dell’Italia

    Iscrizione del Monte Bianco alla Lista indicativa dell'Italia del Patrimonio Mondiale UNESCO (sito naturale transfrontaliero).

  • 2009

    Avvio del Piano Integrato Transfrontaliero

    Finanziato nel quadro del Programma europeo ALCOTRA, il PIT dell'Espace Mont-Blanc, di durata triennale, è composto da 6 progetti territoriali, tra cui il progetto “Camp de base” che prevede l'elaborazione di un Piano di gestione “che deve essere compatibile con le linee d'azione stabilite dall'Unesco in modo da poterlo utilizzare per la presentazione della candidatura a Patrimonio Mondiale della zona N1”.

  • 2010

    Raccomandazione degli esperti della Convenzione Alpina per la candidatura del Monte Bianco

    Il gruppo di lavoro “Candidature UNESCO” della Convezione Alpina, riunito a Berna, formula una serie di raccomandazioni per la candidatura del Monte Bianco, in virtù del suo carattere emblematico, della reputazione internazionale, delle caratteristiche estetiche e geologiche uniche.

  • 2012

    Elaborazione del Piano di Gestione, incontri territoriali aperti al pubblico e colloqui con le forze vive locali

    La concertazione, pietra angolare del Piano di Gestione, conferma l'importanza di intraprendere delle azioni tenendo conto di tre tipi di spazi: il Massiccio glaciale emblematico, le vicine Vallate urbanizzate, gli Spazi associati e le porte d'accesso.

  • 2013

    Approvazione della Strategia per il futuro del Massiccio del Monte Bianco

    Il Piano di Gestione si concretizza nella definizione di una strategia di valorizzazione e gestione del territorio finalizzata a dare risposta alla questione della “certificazione” del Massiccio (a titolo di “Opérations Grand Site”, di Patrimonio Mondiale dell'Unesco o di Riserva della biosfera).

  • 26 gennaio 2017

    Deliberazione del Consiglio comunale di Chamonix

    I rappresentanti eletti di Chamonix Mont-Blanc chiedono all'unanimità l'iscrizione del Massiccio del Monte Bianco al Patrimonio Mondiale dell'UNESCO, al fine di ottenere l'attenzione che questo territorio merita.

  • 25 febbraio 2017

    Sostegno del Ministro francese all’ambiente

    In occasione della visita ufficiale a Chamonix, il ministro francese all'ambiente Ségolène Royal annuncia il suo sostegno al progetto di candidatura del Monte Bianco all'Unesco.

  • Maggio 2017

    Ripresa del dossier UNESCO da parte dell’Espace Mont-Blanc

    Il Comitato esecutivo dell'Espace Mont-Blanc conferma l'interesse transfrontaliero per la candidatura e stabilisce una tabella di marcia per avviare il processo.

  • Ottobre 2017

    Dichiarazione d’intenti

    Gli enti locali della Conférence transfrontalière Mont-Blanc, riuniti a Chamonix, esprimono la volontà comune di avviare il processo di candidatura del Massiccio del Monte Bianco a Patrimonio Mondiale dell'UNESCO.

  • 2018, 11 dicembre

    Approvazione dell'opzione di candidatura del Monte Bianco come paesaggio culturale

    Dopo aver valutato gli studi realizzati da un'équipe di esperti dei tre Paesi, la Conférence Transfrontalière Mont Blanc, riunita a Martigny, di esprime a favore di una candidatura del Massiccio del Monte Bianco come "Paesaggio culturale", incentrata sulla relazione tra uomo e montagna.

  • 2019

    Missione "Valore Universale Eccezionale"

    Un gruppo italo-franco-svizzero di esperti UNESCO è incaricato per definire il “Valore Universale Eccezionale” (V.U.E.) del Monte Bianco come Paesaggio culturale, identificando gli attributi potenziali in grado di soddisfare i criteri stabiliti dall'UNESCO.

  • 2020, settembre

    Validazione del Rapporto finale transfrontaliero sulla V.U.E.

    Il Comité Exécutif procede a validazione del Rapporto finale transfrontaliero sulla V.U.E., contenente un'analisi approfondita delle caratteristiche paesaggistiche, culturali e ambientali del Monte Bianco elaborata secondo i rigorosi criteri richiesti dall'UNESCO.

  • fine 2020, 2021

    Consultazione dei tre Stati

    Sulla base del Rapporto finale, viene richiesto ai servizi competenti degli Stati francese, svizzero e italiano di valutare la possibilità che il Monte Bianco sia inserito nelle rispettive Liste indicative dei siti destinati a depositare in futuro una candidatura, con il supporto degli Stati stessi.

Il progetto di candidatura in 10 domande

L'organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura (U.N.E.S.C.O.) è stata creata nel 1945 con l'obiettivo di mantenere la pace tra i popoli.

La Convenzione dell'UNESCO sul Patrimonio mondiale trova la sua origine nella campagna internazionale del 1959 per salvare i templi di Abu Simbel. Questa prima campagna ha comportato una presa di coscienza a livello internazionale sulla nozione di “patrimonio”, concretizzata dall'adozione della “Convezione sulla protezione del patrimonio mondiale, culturale e naturale”, in occasione della Conferenza generale dell'UNESCO a Parigi il 16 novembre 1972. Gli stati che hanno firmato la Convenzione sono attualmente 193.

Il principio dell'interazione tra l'essere umano e la natura e il bisogno fondamentale di preservare l'equilibrio tra i due costituisce la caratteristica più originale della Convenzione e il suo principio fondante. Questo principio sarà non solamente mantenuto ma sviluppato negli orientamenti successivi che guideranno l'attuazione della Convenzione dopo la sua approvazione.

L'iscrizione di un bene alla Lista del Patrimonio mondiale significa che il Comitato del Patrimonio mondiale ha valutato che il bene in questione possiede dei valori culturali e naturali che possono essere considerati come aventi un Valore Universale Eccezionale (V.U.E.).

Il Valore Universale Eccezionale (V.U.E.) è un aspetto fondante dell'iscrizione al Patrimonio mondiale. Il VUE è definito così dall'articolo 49 della Convenzione: “un'importanza culturale e/o naturale talmente eccezionale che trascende le frontiere e che presenta lo stesso carattere inestimabile per le generazioni attuali e le generazioni future dell'intera umanità”.

Il VUE del bene proposto per l'iscrizione deve colmare una lacuna della Lista del Patrimonio mondiale.

Tre categorie di siti sono state definite dalla Convenzione dalla sua adozione: i siti culturali, i siti naturali e i siti misti (naturali e culturali). Nel 1992, in occasione del ventesimo anniversario della Convenzione, è stata adottata una quarta categoria, quella di paesaggi culturali, sottolineando così il legame tra l'identità culturale e il suo ambiente naturale.

In base al tipo di bene, la candidatura è valutata da uno degli organi consultivi dell'UNESCO: l'ICOMOS (Consiglio Internazionale dei Monumenti e dei Siti) per i beni culturali o l'IUCN (Unione Mondiale per la Conservazione della Natura) per i beni naturali, e dai due organi nel caso dei beni misti.

I beni transfrontalieri non costituiscono una categoria a sé, ma offrono la possibilità di raggruppare in un insieme unico tutti i beni e gli attributi che presentano un VUE al di là delle frontiere politiche. Danno inoltre un esempio di cooperazione internazionale e pacifica a favore di un patrimonio condiviso da diversi paesi e incoraggiano tale cooperazione.

Peraltro, i beni immateriali sono l'oggetto della “Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale”, adottata dall'UNESCO il 17 ottobre 2003, che vuole proteggere “le prassi, le rappresentazioni, le espressioni, le conoscenze, il know-how – come pure gli strumenti, gli oggetti, i manufatti e gli spazi culturali associati agli stessi – che le comunità, i gruppi e in alcuni casi gli individui riconoscono in quanto parte del loro patrimonio culturale.”

La prima tappa per iniziare il processo di iscrizione è la registrazione del sito sulla Lista nazionale indicativa. La Lista indicativa definisce una stima dei beni che lo Stato parte interessato può decidere di proporre per l'iscrizione nei successivi 5-10 anni. La Lista può essere aggiornata in qualsiasi momento.

La seconda tappa è l'elaborazione di un dossier di candidatura, un documento di ampio respiro, molto esaustivo, che argomenti tramite studi scientifici il Valore Universale Eccezionale del bene proposto, la sua integrità e la sua autenticità, e dimostri che le sue caratteristiche rispondono ai criteri richiesti dall'UNESCO. Il dossier di candidatura fornisce inoltre il piano di gestione del sito a lungo termine.

Il dossier di candidatura arrivato a maturità sarà depositato per ottenere l'avviso della o delle organizzazioni governative responsabili dell'attuazione della Convenzione.

La decisione finale dipende dal Comitato del Patrimonio mondiale (resa in media dopo uno o due anni dalla presentazione del dossier). Nel corso della sessione ordinaria annuale il Comitato decide di iscrivere, di non iscrivere, di rinviare o differire i beni proposti.

No. La Conférence Transfrontalière Mont-Blanc, riunita il 24 ottobre 2017 a Chamonix, ha deciso di lanciare il processo preliminare alla presentazione, coordinata dai tre stati, del dossier d'iscrizione transfrontaliera del massiccio del Monte Bianco alla lista del Patrimonio mondiale dell'UNESCO, impegnandosi a coinvolgere la popolazione e gli attori locali e a valorizzare i tre pilastri dello sviluppo sostenibile negli orientamenti strategici del dossier di candidatura.

Questa fase di studio preliminare è finalizzata a fornire gli elementi necessari all'identificazione del Valore Universale Eccezionale del sito, nonché alla scelta della tipologia di classificazione (bene naturale, paesaggio culturale o sito seriale facente parte di una serie di siti) e del perimetro.

Il Monte Bianco è già iscritto alla Lista indicativa (dall'anno 2000 figura sulla Lista della Francia nella categoria mista, dal 2008 sulla Lista italiana come sito naturale transfrontaliero). La fase preliminare dovrà anche portare a un aggiornamento e a un'armonizzazione dell'iscrizione del Monte Bianco alle Liste indicative dei tre paesi coinvolti, prima vera tappa del processo d'iscrizione.

La candidatura deve essere depositata al Comitato internazionale dell'UNESCO dagli Stati. Nella fase preliminare si tratterà di identificare tra la Francia, la Svizzera e l'Italia, quale stato s'impegnerà per primo a presentare il dossier, sapendo che dal 2019 ogni stato avrà il diritto di presentare una sola candidatura per anno. Sono in corso le negoziazioni e valutazioni d'opportunità per identificare lo stato che presenterà il dossier.

Il perimetro e le zone tampone eventuali sono strettamente legati alla scelta della tipologia di classificazione: bene naturale, paesaggio culturale o sito seriale. Il o i perimetri sono oggetto di approfondite riflessioni che integrano elementi di valori paesaggistici e naturali, di coerenza territoriale e di organizzazione spaziale, con le ambizioni delle collettività locali.

Un confronto con altri siti UNESCO ha permesso di verificare che la procedura di elaborazione del dossier e di coinvolgimento delle popolazioni è alquanto articolata. Per il sito Swiss Alps Jungfrau-Aletsch ci sono voluti 8 anni, per il sito italiano delle Dolomiti 6 anni. La preparazione del dossier di candidatura del sito transfrontaliero Alpi Marittime – Mercantour, dopo l'iscrizione alle Liste indicative dei due stati, ha richiesto 5 anni, dal 2012 al 2017, per arrivare poi alla presentazione finale nel febbraio del 2018.

Dopo la presentazione del dossier da parte degli Stati, bisogna prevedere 2 anni per la decisione del Comitato internazionale del Patrimonio mondiale.

Il modello previsionale delle risorse da destinare al dossier è uno dei risultati attesi dalla fase preparatoria avviata dal CTMB.

Gli importi legati agli studi e alle consulenze necessarie saranno suddivisi in modo transfrontaliero tra le parti, sapendo che l'Espace Mont-Blanc prevede di valorizzare gli studi già effettuati e di mobilitare le sue reti tecniche e scientifiche transfrontaliere. L'UNESCO non finanzia le candidature, né eroga dei finanziamenti ad hoc.

Il dossier di candidatura è un documento complesso, comprendente in particolare l'argomentazione scientifica del VUE del sito, l'analisi comparativa che dimostra la sua unicità in rapporto agli altri siti simili (iscritti o meno al Patrimonio mondiale, su scala mondiale), la valutazione dell'autenticità e dell'integrità, il piano di gestione e governance.

Si prevede di affidare la sua elaborazione a un gruppo di lavoro tecnico e scientifico transfrontaliero pilotato dagli enti regionali e locali e dalle parti interessate. Gli studi, le informazioni e le raccolte di dati elaborati su scala transfrontaliera potranno essere utilizzati nel corso degli anni.

La Conférence transfrontalière Mont-Blanc mira all'integrazione di tutte le parti interessate e alla partecipazione attiva del territorio nell'elaborazione del dossier di candidatura.

Il percorso della candidatura

  • Avvio del processo preliminare alla candidatura da parte degli enti locali e regionali
  • Identificazione del Valore Universale Eccezionale del Monte Bianco
  • Armonizzazione dell’iscrizione del Massiccio del Monte Bianco nella Lista indicativa di Francia, Italia e Svizzera
  • Elaborazione di un dossier di candidatura
  • Presentazione del dossier di candidatura presso il Comitato del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO
  • Esame da parte della o delle organizzazioni governative responsabili dell’attuazione della Convenzione
  • Decisione finale del Comitato del Patrimonio Mondiale

Documentazione e studi di riferimento

Dichiarazione di intenti Monte Bianco UNESCO

Dichiarazione di intenti degli enti regionali e locali della Conferenza transfrontaliera Mont-Blanc sull'avvio del progetto di candidatura del Monte Bianco a Patrimonio mondiale dell'UNESCO (documento in francese).

documento pdf (1.749 KB)

Pronunciamento candidatura del Monte Bianco come Paesaggio culturale

Pronunciamento della CTMB per il progetto di candidatura del Monte Bianco all'UNESCO come Paesaggio culturale (documento in francese).

documento pdf (355 KB)

Rapporto finale Lista indicativa 2020

Candidatura al Patrimonio mondiale del Massicio del Monte Bianco. Missione transfrontaliera per l'élaborazione e la redazione del formulario della lista indicativa. Rapporto finale validato dal Comité exécutif CTMB. Settembre 2020 (documento in francese).

documento pdf (9.023 KB)

Pays du Mont-Blanc
Vallée de Chamonix
Région Autonome Vallée d'Aoste
Canton du Valais
Conseil Savoie Mont Blanc
République Française
Union Européenne
Alcotra
Repubblica Italiana
Confédération Suisse